Ho un compagno di banco nel Benin
Siamo nella zona dello Dassa-Zoume, il progetto prosegue alla grande! Dopo la costruzione di tre grandi aule, la direzione e la segreteria alle scuole superiori di Gbaffò, abbiamo realizzato anche una scuola materna nel villaggio di Gnonkpignon. Grazie al contributo di “Infermieri e dintori”, un gruppo teatrale di Biella e alla Gelateria Superolmi di Casalguidi, i bambini che prima stavano seduti all’esterno sotto gli alberi, hanno preso posto nella graziosa scuola che abbiamo inaugurato con immensa gioia alla presenza di Andrea e Sara della gelateria Superolmi.
Qui gestiamo anche una casa-famiglia la quale ospita 6 ragazzini ben felici di esserci, dato che non hanno alcun sostegno nelle loro famiglie. I bambini vengono sostenuti a distanza e ricevono l’appoggio scolastico di un nostro collaboratore oltre che da alcune volontarie francesi che soggiornano con loro durante il periodo estivo.
La vecchia scuola in primo piano e la nuova sullo sfondo!
Siamo nella zona dello Dassà –Zoume. Centinaia di bambini e ragazzi si muovono ogni giorno per raggiungere la scuola distante chilometri; ogni giorno un serpente umano si snoda per sentieri polverosi che attraversano i villaggi e approdano alla scuola di Gbaffò e alle altre scuole dei villaggi limitrofi che la nostra associazione segue da quasi dieci anni.Non andare a scuola significa perpetrare una condizione di vita basata sulla sopravvivenza, fatta di gesti che si ripetono uguali da generazioni; significa non avere mai la possibilità di rialzare la testa e cercare un orizzonte un poʼ più lontano per progettare il proprio futuro e permettersi di mettere a fuoco i propri sogni.
I ragazzi del Benin che non vanno a scuola iniziano prestissimo a lavorare nei campi sotto il sole, con poco cibo e pochissima acqua, tanta fatica e i segni della malnutrizione che li accompagna dalla nascita.
Le finalità del progetto
Il nostro intervento sostiene e promuove la scolarizzazione al fine di arginare il problema dello sfruttamento del lavoro minorile e
dare maggiore impulso allʼistruzione. In particolare si cerca di intervenire sui casi di abbandono scolastico da parte delle ragazze, costrette spesso al triste rito del matrimonio precoce.
Per dare maggior impulso al progetto, sono stati attuati gemellaggi con scuole del nostro territorio. Le fasi per attuare il progetto si possono così riassumere:
- Fornire il sostegno a distanza agli scolari orfani.
- Garantire la scolarizzazione al maggior numero possibile di bambini e bambine, intervenendo con il pagamento delle tasse scolastiche, lʼacquisto di divise, la fornitura di un pasto al giorno
- Garantire ripetizioni supplementari agli studenti in difficoltà, affinché possano recuperare le materie in cui sono carenti.
- Attivare interventi di assistenza sociale per migliorare il rapporto tra bambino e adulto e per creare momenti di condivisione e di ascolto con i ragazzi
- Risanare e costruire edifici scolastici.
- Tenere vivo il gemellaggio tra scuole.
Educazione ed istruzione,……….insieme ai bambini per un futuro migliore
Adulti e bambini, due mondi che convivono, ma due mondi separati. Lʼadulto educa, lʼadulto insegna, lʼadulto trasmette ciò che lui è, ciò che ha nel suo vissuto e ciò che ha nel suo intelletto. Il bambino è visto come una tela bianca, tutta da disegnare, un Essere piccolo che crescerà, un Essere ignaro che imparerà.
Ecco un bel sogno: entrare nel cuore di un bambino, sentire lʼapertura e la fiducia che emana dal suo Essere, la sua naturale propensione a lasciarsi andare, la sua spontanea leggerezza ad essere se stesso ed entrare in sintonia, provare a comunicare cercando la modalità appropriata, trasmettere la propria conoscenza sapendo che non è tutto, ma è tutto ciò che possediamo.
Un insegnante è efficace quando riesce a far sentire chi ha di fronte una persona uguale a lui e dalla quale può ricevere informazioni provenienti dal suo mondo, entrambi consapevoli di arricchire il mondo dellʼaltro.
Il bambino che si sente accolto, lʼadulto che sa gestire i moti del bambino perché diventa autorevole grazie al rispetto che ha di sé, tutto questo crea una dinamica che evolve due mondi separati dallʼetà, dalla differenza fisica, dalle esperienze accumulate che però interagiscono perché ci sia progresso, perché ci sia un passaggio successivo il cui obiettivo è andare oltre e creare il nuovo, evolvere.
Chi sta seduto dietro a un banco impara dai gesti e dal modo di comunicare, ma anche chi sta dietro ad una cattedra impara dalle reazioni, dalle risposte dei bambini, a migliorare le sue capacità nel trasmettere conoscenza e informazioni. La scuola dentro la scuola della vita non è altro che una porzione della stessa che viene dedicata espressamente allʼapprendimento di qualcosa, ma è interamente impregnata dal vissuto che ci portiamo dentro attraverso il quale elaboriamo le esperienze e tutto ciò di cui veniamo a conoscenza.
Eʼ una grande opportunità per chiedersi cosa e come stiamo trasmettendo conoscenza, è un bel momento per gli adulti per sentirsi un poʼ bambini ed aver voglia di crescere ancora, di arricchirsi ulteriormente grazie al contatto e alle risposte sorprendenti e spontanee dei bambini che gli stanno di fronte, toccarne i potenziali e spingerli a manifestarsi.
Lo studente universitario ricorderà sempre quel maestro o quel genitore che gli stava di fronte quando era piccolo e soprattutto ricorderà il modo in cui gli si rivolgeva, lo sforzo e la ricerca del modo migliore per farsi capire, un modo che ha lasciato in lui unʼimpronta incancellabile, quasi una presenza che lo incita e lo incoraggia per tutta la vita o che lo osserva e lo giudica col suo dito minaccioso……..altra modalità
Che scuola la Vita! Che siano genitori o maestri, tutti gli adulti diventano insegnanti di fronte a un bambino e in qualche modo influiscono nella sua crescita, nel costruire il proprio futuro e il loro essere insegnanti, genitori, educatori…….domani.