Maggio 2006: Bethesda ….l’aiuto continua
Come ogni volta, torniamo a visitare Bethesda dove il nostro Emile ci attende sorridente , nonostante i lavoro pressante egli si mette a nostra disposizione per riceverci e accompagnarci a vedere tutti i bambini e i giovani ricoverati.
Anche questa volta ci sono persone nuove desiderose di conoscere la realtà del Benin e soprattutto di visitare i nostri progetti, senz’altro questa è una tappa importante perché i tanti bambini ricoverati suscitano un senso di tenerezza, però dobbiamo riconoscere che grazie alla buona volontà di Emile molti di loro riusciranno a camminare o a migliorare i loro handicap fisici.
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Ci sono casi più gravi dove vediamo bambini che hanno bisogno di operazioni chirurgiche, ma i genitori non hanno i mezzi per effettuarle, arti mancanti dove ci sarebbe bisogno di una protesi, oppure le dita di una manina attaccate e bisognerebbe aprirle, bambini focomelici che desidererebbero camminare anche solo con degli arti di legno, ma tutto ciò significa spese e noi per il momento riusciamo solo ad assicurare un pasto al giorno a quelle famiglie costrette a restare a lungo nel centro e le cui mamme o nonne devono svolgere lavori umili per procurarsi da mangiare.
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Abbiamo qui una bambina che si chiama Siduanie la quale è pronta per ritornare al villaggio, un anno fa l’avevamo portata qui dall’orfanotrofio di Abomey dove si trascinava per terra con le ginocchia. A distanza di una anno la bambina è in grado di muoversi con delle apparecchiature che Emile ha costruito per lei e che dovrà cambiare periodicamente mano a mano che cresce. Ma il fatto importante è che lei tornerà al villaggio e non all’orfanotrofio, a casa la nonna e la sorella continueranno ad occuparsi di lei, noi le abbiamo comprato una carrozzina che le permette di arrivare fino a scuola dato che non c’è la strada asfaltata e per lei sarebbe troppo faticoso fare la strada a piedi. Naturalmente abbiamo assicurato il nostro sostegno per la scuola e abbiamo dato alla nonna un piccolo contributo perché possa coltivare qualcosa nei campi che dia da mangiare alla famiglia.
Al nostro arrivo al villaggio il papà di Siduaine era ad attenderci insieme agli altri figli, lei era raggiante di essere ritornata a casa che, seppur povera è comunque abitata da persone a lei care.